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La Zarzamora
Ovvero, la Ballata delle more di rovo Primo studio.
Regia e drammaturgia: Raùl Iaiza
Con: Alessandro Borroni, Federico Faggioni, Viviana Fortunato,
Raul Iaiza, Simone Lampis,
Milvys Lopez Homen, Roberta Secchi,
Sara Taglialatela, Monica Zipparri
Assistenza tecnica: Emanuela Tassini, Silvana Bagnato,
Pablo Palacios
Costumi e accessori: Teatro La Madrugada
Arrangiamenti musicali: Raùl Iaiza
Spazio scenico: Simone Lampis, Franco Koehler
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Note di sala:
"Il riflesso è il reale..."
Federico Garcia Lorca
Il poeta ritorna dai suoi primi viaggi all'estero. Ha soltanto 33 anni, ed è ormai anche un drammaturgo di riconosciuta fama. Musicista, e anche disegnatore, sempre inquieto e pieno di fervore, il poeta viene accolto da una Spagna turbolenta e vitale.
E' il 1931. Cade la dittatura del Generale Primo Rivera e di lì a poco anche la monarchia di re Alfonso. Venne proclamata la repubblica.
Il poeta progetta un teatro ambulante e gratuito, che restituisca i classici al popolo, che raggiunga paesi e villaggi in lungo e in largo per la penisola. L’anno seguente nasce il teatro universitario "La Barraca". Si propone regista, seleziona un gruppo di giovani, gli organizza, gli forma come attori.
Fioriranno le storie dell'amor imprevisto, della terribile presenza, della fuga, delle colombe oscure, della mano impossibile, dell'amara radice, dell'amore che non si fa vedere, del teatri possibili...
Così vivrà fino allo scoppio della guerra civile, al suo assassinato. Da una parte il poeta e il drammaturgo, famoso e amato; dall'altra l'artigianato della scena, l'instancabile tuta blu -l'uniforme della sua Barraca ambulante- proponendo teatro ovunque fosse possibile.
Il Teatro La Madrugada ha presentato a L'Altrofestival -in occasione della significativa edizione del 2005 - il primo studio sotto forma di spettacolo musicale sulla vita e il mondo teatrale di Federico Garcia Lorca, come il primo passo di un lungo percorso di riflessione sul nostro fare teatro ora, di questi tempi, qui.
Scheda tecnica:
Spazio scenico: Disposizione all’Italiana, con un fronte.
Profondità: 7 mt.
Boccascena: 8 mt.
Altezza minima: 3,50 mt.
E' necessario poter appendere due fondali di 3 mt. X 3 mt., da un graticcio (nel caso di palcoscenici) o comunque da un soffitto, attaccando dei tasselli.
Per altre alternative (piantane con un travetto di legno, o simile) occorre concordare un sopralluogo appositamente.
Non occorre amplificazione.
Nota: lo spazio scenico necessario non è un quadrato totale di 7 mt X 8 mt. Soltanto i primi 4 mt, partendo dalla linea del proscenio, prevedono una larghezza di 8 mt. Si tratta di una sorta di trapezio, in apertura verso gli spettatori.
Spazio scenico all’aperto
Lo spettacolo è rappresentabile anche all’aperto, purché ci sia un muro di riferimento sul fondo (quindi porticati, cortili, angoli di strade riparati) e la possibilità di appendere un fondale a non meno di due metri dal muro di fondo.
Per spazi all’aperto il sopralluogo è assolutamente indispensabile, prima di fissare l’accordo.
Camerini
Per 9 persone. Anche una sola stanza, se ampia, provvista di luce elettrica, presa di corrente e servizi igienici, sul luogo dello spettacolo o nelle immediate vicinanze, disponibile da inizio a fine montaggio.
Parco luci
A carico del Teatro La Madrugada.
Occorre poter oscurare completamente lo spazio scenico, alla maniera di ‘black-out’. Questo è a carico dell'organizzazione.
Montaggio
Lo spazio deve essere disponibile almeno 3 ore prima dello spettacolo, vuoto e pulito. Lo smontaggio dopo lo spettacolo richiede 2 ore.
Durata: 1 ora e 10 minuti.
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